lunedì 21 maggio 2012

IL BOSCO DEGLI GNOMI


Dopo una levataccia di domenica mattina, preparazione del pranzo al sacco, 130 km di macchina, eccoci arrivati al famoso Bosco degli Gnomi, agognata meta della gita organizzata dalla scuola materna.
Accolti da una simpatica pioggerellina ci addentriamo nei meandri del bosco alla ricerca di gnomi.

Mamma: "Guarda Cami!! Un cerbiatto!!"

Camilla: " Ma...non si muove!"

M: " Ehm......sta fermo in mobile perche ha visto tanti bambini e......e non vuole farsi scoprire...."

C. "Ma è metà marrone chiaro e metà marrone scuro!!"

M: " Ehm..... è il suo manto che ha quel particolare colore...Ehm...per mimettizzarsi meglio...."



Genitori e bimbi vengono divisi.
I bimbi seguono una guida che racconta la magica vita degli gnomi, facendo scorgere casette di legno miniaturizzate e funghetti; i genitori, dietro alcuni metri, sono la scolaresca più indisciplinata; molto meno agilmente dei bimbi arrancano per il sentiero chidendosi il perchè di tutto questo, il perchè della gita in un giorno di fastidiosa pioggia e da quando fossero passate di moda le "comode" fattorie didattiche.


 Fra papà che si fingono animali selvatici facendo agguati alle mamme urlanti, i commenti sulle riproduzioni poco credibili degli animali e le battute di cattivo gusto sugli gnomi, anche i genitori se la passano, ricredendosi sulla gita e comunque contenti di vedere i loro piccoli, immersi in questo mondo fantastico, guardare furtivamente sotto i funghi alla ricerca di nanetti alti 10 cm.

L'importante è questo: fare sognare i nostri piccoli per una giornata!


Durante il ritorno a casa: 

M: "Cami, sei riuscita a vedere qualche gnomo? A me è sembrato di vederne un paio che correvano a nascondersi"

C: " Mamma, ti devo dire una cosa."

M: "Dimmi amore mio"

C "Non rimanerci male, ma era tutto finto:"


No, io ci sono rimasta male, eccome!
Ci sono rimasta male perchè volevo che Camilla ci credesse  e fantasticasse, ci sono rimasta male perchè la mia è la generazione cresciuta con David Gnomo e, in fondo, in fondo, volevo crederci anch'io.

Questa è la consapevolezza di Camilla: quattro anni appena compiuti.


 La mia consapevolezza è che per Natale, quest'anno, non basteranno un paio di biscotti smangiucchiati e la tazze di latte svuotata, dovrò inventarmi qualcosa di ben più credibile per far sognare Camilla ancora per un po'. 


2 commenti:

  1. ho scoperto il tuo blog oggi: posso dirti una cosa? Tua figlia è un genio... consapevole!

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    1. Eh si....mi sa che sono io quella che voglia ancora sognare....

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