domenica 1 settembre 2013

LA MAMMA è SEMPRE LA MAMMA

Era tutto il giorno che sbuffava.
Stanca. Stufa. Era al lavoro e pensava alle mille cose che doveva fare a casa e alle duemila cose che avrebbe dovuto fare l'indomani al lavoro.

Quando la collega E. le chiese come stesse lei le vomitò tutto:
"Sono stra-stanca, non ho tempo di fare niente.Il lavora mi massacra e la sera i bimbi mi danno il colpo di grazia.Sono belli piccoli tutti e due, ma decisamente impegnativi, soprattutto con pochi aiuti.Non so quanto riesco a durare."

Poi si fermò,E. le chiedeva sempre come stessero lei e i suoi figli, ma lei glielo aveva mai chiesto?

"E tu, come stai?"

E."Sai, ieri mi sono fatta del male: sono passata sotto a casa sua, mi manca tanto"

E. aveva perso da qualche mese la mamma e troppo poco tempo prima il papà.

E. era una sua coetanea, con due bimbi della stessa età dei suoi, che faceva il suo stesso lavoro massacrante, ma era molto più sfortunata e non si lamentava mai; mentre lei era lì che ce l'aveva col mondo per le cazzate di tutti i giorni.

Lei era lì, che con una telefonata poteva sentire la voce della sua mamma o con dieci minuti di macchina poteva andarla a trovare.
Poteva abbracciarla e sentirsi come quando da bambina fra quelle braccia trovava protezione e annusare il suo profumo di pulito, borotalco e lacca.

Crescendo pensiamo di avere sempre meno bisogno delle nostre mamme, quando iniziamo da bambine a fare cose di nascosto da loro, quando prendiamo decisioni in autonomia ,da ragazze e quando, da donne, mandiamo avanti casa e famiglia da sole.

Ma non è vero.

Abbiamo bisogno di sapere che sono là, là per sorriderci, per consolarci quando ci sbucciamo le ginocchia, per incoraggiarci perchè loro credono in noi prima di noi stesse.

Perchè in fondo, la mamma è sempre la mamma.

Grazie E.
Grazie per avermi fatto capire che oggi è una bella giornata, perchè mi fai vedere che si puo' sorridere anche quando ci sono tristezze più grandi di noi che ci attenagliano il cuore.

Grazie E.




DEDICATO:
A tutte le grandi E.
A tutte le "me" che a volte confondono due gocce di pioggia per diluvi universali
Alla mia mamma che profuma sempre di borotalco. 

sabato 10 agosto 2013

MUMMYSSION IMPOSSIBLE

Quando si è "desperatemummy" anche la cosa più semplice e banale può diventare complicata, quasi una mission impossible; per esempio:

lavarsi i capelli.

Ti svegli alle sei giò pensando che quella sera dovrai affrontare la questione.
Lavori dieci ore continuando a pensarci, auto-incoraggiandoti, dicendoti che ce la potrai fare.

Vi chiederete cosa ci possa essere di tanto complicato nel lavarsi i capelli:
 non è tanto la cosa in sè, ma una desperatemummy potrà lavarsi i capelli dopo una giornata intera di lavori fuori e dentro casa, dopo essere passata a prendere i pargoli, averli nutriti, avere prepararto la cena per papà, aver fatto il bagnetto ai bimbi , averli pigiamati, averli messi a letto e averli convinti con favole, canzoncine e minacce che fosse giunta l'ora di dormire.......
.........avere sparecchiato, fatto la lavastoviglie, spazzato, avere raccolto decine di giochi sparsi in ogni dove, avere fatto una lavatrice, avere stirato almeno i camici da lavoro per il giorno dopo e avere steso la lavatrice se no i panni puzzano di umido.

Una desperatemummy può lavarsi i capelli solo dopo aver fatto queste cose e prima di svenire esausta sul letto con la sveglia puntata alle sei.

Quindi abbiate molta stima di una desperatemummy coi capelli puliti.

sabato 13 luglio 2013

UNA "NON FEMMINA"

 Cominciò tutto così, ad una festa di compleanno.

La mamma di Federico le disse: "Federico non voleva invitare nessuna femmina al suo compleanno e quando gli ho chiesto i nomi di chi dovesse venire, lui mi ha risposto: Mario, Mattia, Angelo e Camilla:"; la mamma di Mario ha confermò:
"Anche Mario è venuto da me dicendomi che tutte le femmine  fanno schifo e io gli ho chiesto.-E allora Camilla?-e lui: -Ma mamma, Camilla non è mica una femmina!

Camilla veniva percepita così dai suoi compagni di scuola materna, come una "non femmina".

Mentre rifletteva su questa cosa, alzò lo sguardo e la vide dribblare un paio di amici per tirare goal....tutto questo con mini gonna di jeans e sandali....

Camilla era così.

Quando la nonna tirò fuori le Barbie della mamma conservate, lei si appropriò subito di Ken.
I suoi giochi preferiti non erano le bambole, i tegamini o le Winks, ma piuttosto giocare al soccoritore di animali, al detective o alla spia segreta.
 Se le portavi un bel vestito,  con un sorrisone ti ringraziava e correva a staccare l'etichetta che avrebbe adorato a tal punto da portarsela nel letto.
Il suo giochino inseparabile era una specie di super eroe tarocco trovato in un uovo di Pasqua e passava i pomeriggi nel suo camper, un pallet sotto un albero ai cui rami aveva appeso ogni genere di cianfrusaglia.

Non è che fosse proprio un maschiaccio, ma non era neanche una femminuccia tipo, snobbando i giochi tipici del genere a favore di giochi inventati da lei.

E questo aspetto di sua figlia le piaceva.

Le piaceva osservarla di nascosto mentre strisciava contro il muro durante una missione speciale o quando si entusiasmava per una nuova scoperta fatta con il cannocchiale....tenuto al contrario.

Le piaceva perchè tutto ciò voleva dire: sia che sua figlia aveva una gran risorsa, la fantasia, e questa l'avrebbe portata ad esplorare terre sconosciute e mondi sempre nuovi; sia che Camilla non si uniformava per forza alla massa, che non si obbligava a fare qualcosa che non le piaceva per piacere agli altri.

E questo le dispiaceva.

Le dispiaceva perchè sapeva che questo Camilla l'avrebbe pagato a sue spese, che la nostra società tende a penalizzare la diversità e il gruppo tende ad isolare chi non si conforma....ma c'era ancora tempo.....

......intanto lei le avrebbe cucito una benda da pirata con gli scampoli tenuti per fare i vestitini alle Barbie.....

domenica 23 giugno 2013

IDIOMA FABIESCO

Fabio non è che non sapesse parlare, preferiva  semplicemente scegliere con cura che cosa dire.
Nel repertorio delle sue dieci parole selezionate accuratamente, in quanto essenziali per la sopravvivenza, c'erano:

MAMMA

CIUCCIO'

APGA=ACQUA

BGO=BISCOTTO (ovvero qulalocosa di dolce da mangiare)

la variante CRECHE=CRACKERS (ovvero qualcosa di salato da mangiare)

PUSSSS (con annesse dita che tappano il naso)= PUZZA (ovvero "ho fatto la cacca"oppure"mamma lavami i piedi che puzzano!")

PAU=PAURA (questa cosa mi spaventa)

CO'=ANCORA (questa cosa mi è piaciuta, voglio farla o falla ancora)

BABA=BARBAPAPà (ovvero"voglio vedere ORA i Barbapapà!")

e il magnifico :

TA-DAAAAN: detto per attirare l'attenzione quando combina un pasticcio degno di nota altrui

e il catastrofico:

BARACAAAAA: quando il pasticcio combinato da lui assume proporzioni enormi ingestibili.

sabato 22 giugno 2013

COME NEVE AL SOLE

5.30 del mattino

Come al solito, caricava in braccio i cuccioli dormienti dai loro letti per riporli nel lettone dei nonni.

E' il turno di Cami.

Apre un occhio.

"Mamma, buonanotte!"

....tesorina mia....

"Buongiorno, amore mio, continua a dormire che è presto"

"Si, si..volevo solo dirti che non vedo l'ora che è giorno così ci vediamo.."

...cuore di mamma come neve al sole,,,,,

"..Mi mancherai.."

...nodo in gola....

"..Ti voglio molto bene.."

...lacrimuccia pronta..

"......e ricordati di portarmi a casa i Polaretti!!!"

...ahhh!...questa è mia figlia!!!

mercoledì 29 maggio 2013

VORREI...

Vorrei essere una mamma che in borsa ha sempre fazzolettini di carta e salviettine, ma non lo sono.
...in borsa, però, ho sempre un giochino per divertire un bambino.

Vorrei essere una mamma che prepara cena e pranzo completi il giorno prima per averli pronti il giorno dopo, ma non lo sono.
....però, organizzo pic-nic in salotto.

Vorrei essere una mamma che tiene la casa sempre ordinata e i giochi divisi per tipo, ma non lo sono.
...però so trasformare il divano in una nave e due sedie in un campeggio.

Vorrei essere una mamma che riesce a mettere i bimbi nei loro letti alle nove e che racconta la fiaba della buona notte, ma non lo sono.
....però ci addormentiamo tutti insieme nel lettone tramortiti dalle coccole.

Vorrei essere una mamma che sa dire sempre la cosa giusta e che non perde mai la pazienza, ma non lo sono.
....però se mi arrabbio so anche chiedere scusa e ho sempre un sorriso pronto.

Vorrei essere una mamma che insegna a colorare dentro le righe, ma non lo sono.
...però i miei bimbi hanno pittura per le mani a volontà.

Le riviste, i libri, le tate alla tivù, tutti ci dicono come dovrebbe essere la mamma modello: io non mi ci avvicino neanche; ma spero che i miei figli, ripensando a me da grandi, mi ricordino proprio per queste cose che mi fanno essere una mamma stramba, svampita, disorganizzata...ma una mamma che fa la mamma perchè lo vuole fare e non perchè deve.

lunedì 4 marzo 2013

MESSAGGIO SUBLIMINALE

GIORNO 1: Trovato spazzolino da denti appoggiato casualmente dietro il vaso di una pianta  in sala.

GIORNO 2: Trovato spazzolino da denti dimenticato sotto il cuscino del lettone.

GIORNO 3: Trovato spazzolino da denti nascosto dentro cassetto mutande Camilla.

GIORNO 4 : Trovato spazzolino da denti mimetizzato fra i mestoli in cucina.

GIORNO 5 : Trovato spazzolino da denti infrattato sotto l'ultimo giornale nel cestone delle riviste.

GIORNO 6: Trovato spazzolino da denti spudoratamente gettato nella tazza del water.



Dopo una settimana di prova, doveva dedurre che la novità del "lavaggio denti" non avesse particolarmente entusiasmato Fabio.